mercoledì 25 dicembre 2013

Tantissimi auguri di Buon Natale!



Auguro a tutti i lettori i migliori auguri per un felice Natale insieme ai loro cari! Bacioni :3



martedì 19 novembre 2013

Stadi di Linfedema e Lipedema



Ciao a tutti! Scusate per la lunga pausa, ma tra impegni universitari e influenza autunnale non è stato facile trovare un po' di tempo e tranquillità!
Ma veniamo a noi, l'ultima volta vi ho lasciati con una prima descrizione di linfedema e lipedema, adesso vorrei entrare un po' più nel dettaglio osservandone i vari stadi. Entrambe le malattie hanno vari stadi di gravità che presentano determinate caratteristiche. Ora, in giro per il web e anche da parte dei medici ho trovato pareri discordanti, perciò non vorrei porre una divisione troppo netta per poi magari scrivere sfondoni e riportare false informazioni.
Da quello che sapevo, gli stadi erano tre, ma leggo che alcuni ne presentano anche quattro o cinque, sfumando i diversi sintomi con una gradualità maggiore, quindi credo si tratti di pura convenzione per voler essere più o meno precisi nei singoli casi. Io mi limiterò a descriverne tre per entrambe le malattie, giusto per dare un'idea abbastanza chiara e netta:

LINFEDEMA

Stadio I: è possibile notare un gonfiore che regredisce con il riposo, mantenendo le gambe in posizione orizzontale;


Stadio II: il gonfiore non regredisce del tutto col riposo, insieme ai liquidi nell'edema cominciano a depositarsi anche proteine e l'arto comincia ad avere una consistenza più dura;


Stadio III: l'edema non regredisce e diventa permanente, l'arto subisce delle deformazioni e può arrivare all'elefantiasi.


 

LIPEDEMA


Stadio I: la pelle appare abbastanza uniforme, vi sono dei cuscinetti di grasso e le parti interessate appaiono gonfie maggiormente in zone "tipiche" come i fianchi;

Stadio II: la pelle è meno uniforme, con un aspetto a "buccia d'arancia" o a "materasso";

Stadio III: gli accumuli di grasso generano una superficie cutanea con ampie concavità sino ad arrivare alla deformazioe dell'arto con possibile lipolinfedema.



Spero di avervi chiarito ulteriormente le idee, anche se ovviamente questi stadi, come già detto, sono totalmente indicativi, visto che ogni singolo caso ha le sue particolarità. Per stavolta è tutto :3

Piccolo p.s.: fra poco è Natale, se ne respira già nell'aria dalle prime decorazioni appese, dai negozi che si riempiono di merce dedicata, dalle lucine che cominciano a guarnire le città. Godetevi questo periodo gioioso e colorato con la spensieratezza di un bambino, l'adulto che lascia in secondo piano le cose piccole e belle ritenendole frivole e inutili fa solo un danno a sé stesso. Non lasciate che sia una cosa brutta come una malattia a farvi ragionare su cosa è davvero importante!
Per adesso vi saluto, buon proseguimento di serata! :3

domenica 6 ottobre 2013

Primo sguardo a Linfedema e Lipedema

Ciao a tutti! Torno dopo un po' di tempo dall'apertura con un post importante quanto a significato e mole. Ho già preannunciato quali sarebbero stati gli argomenti portanti di questo blog e quindi vorrei cominciare con una spiegazione al contempo generale e approfondita di questi tipetti piuttosto sconosciuti.

Partiamo semplicemente dalle definizioni prese dall'Enciclopedia Treccani:
linfedèma (o linfoedèma) s. m. [comp. di linf(o)- e edema] (pl. -i). – In medicina, forma di edema che si osserva particolarm. negli arti, più frequentemente in quelli inferiori, determinata dall’accumulo, negli spazî interstiziali, di liquido a elevato contenuto proteico.
lipedèma (o lipoedèma) s. m. [comp. di lipo- e edema] (pl. -i). – Nel linguaggio medico, patologico ingrassamento a carico della metà inferiore del corpo, e soprattutto delle gambe, accompagnato da mollezza dei tegumenti e facilità alla formazione di edemi.

Come potete vedere, sembra che la differenza sostanziale a livello di sintomi non sia poi così importante: “in soldoni”, come si suol dire, entrambe comportano edemi agli arti (possono entrambe colpire anche quelli superiori in dei casi). Vediamone quindi la definizione:
edèma (alla greca èdema) s. m. [dal gr. οἴδημα «gonfiore», der. di οἰδάω «esser gonfio»] (pl. -i). – In medicina, abnorme aumento del liquido interstiziale dei tessuti o di quello contenuto nelle cavità sierose (pleure, pericardio, peritoneo), dovuto ad alterazioni degli scambî idrosalini tra sangue e tessuti, in seguito a fattori molteplici: aumento della pressione idraulica nell’interno dei capillari (e. meccanici), diminuzione della pressione oncotica del plasma (e. discrasici), aumento della permeabilità della parete dei capillari, per processi tossici, allergici, infiammatorî (e. tossici, allergici, infiammatorî), ecc. In partic., e. polmonare acuto, sindrome gravissima, dovuta a varie cause (insufficienza cardiaca acuta, polmoniti, lesioni nervose, traumi, intossicazioni, ecc.), e caratterizzata da forte dispnea, cianosi, tosse con abbondante escreato.


Probabilmente si sente parlare molto più spesso di cose come l'edema polmonare, che non dell'edema agli arti, proprio perché quest'ultimo non è ritenuto così grave o addirittura mortale. L'edema agli arti è una cosa che può colpire chiunque, ma spesso quando questo è molto lieve non viene preso sul serio né ci si interessa più di tanto alle sue dinamiche e/o cause. Ma su questo tornerò più tardi.


Analizziamo separatamente le due patologie, per capirci meglio. Cominciamo dal linfedema (probabilmente più spesso diagnosticato del lipedema): esso è una patologia della quale l'edema è solo il sintomo, in quanto quest'ultimo è causato da un malfunzionamento del sistema linfatico. Il sistema linfatico è un complesso di elementi anatomici che trasporta la linfa all'interno del corpo. Questa è una sostanza composta principalmente di acqua, lipidi, proteine e linfociti.
In caso di malfunzionamento del sistema linfatico, la linfa non viene efficientemente trasportata e va ad accumularsi negli spazi interstiziali degli arti interessati. Questo ovviamente crea un rigonfiamento visibile che col tempo, se non contenuto, può provocare dolore e malformazioni irreversibili in quanto tende ad indurirsi.
Il linfedema si divide principalmente in due tipi: il cosiddetto “linfedema primario” e il cosiddetto “linfedema secondario”. A differenza sta nell'origine del malfunzionamento del sistema linfatico: nel primo caso esso è congenito, mentre nel secondo è avvenuto in seguito ad un trauma o una malattia (un classico esempio di linfedema secondario agli arti superiori è quello conseguente alle operazioni per un carcinoma mammario).
 


Veniamo ora alla spiegazione dei sintomi, che è bene saper riconoscere anche nella loro possibile varietà: nessun linfedema è uguale (e lo dimostra anche l'assegnazione di cure ad personam da parte degli specialisti più preparati), ma possiamo certamente trovarvi dei punti comuni, quelli più “evidenti”.
Certamente il primo campanello di allarme è il gonfiore: il linfedema, anche se può interessare entrambi gli arti, solitamente è asimmetrico o unilaterale, interessando maggiormente un solo arto. Questo aiuta anche ad accorgersi del problema con un semplice confronto visivo. Un'altra cosa da provare è imprimere con una lieve pressione un dito sul gonfiore: la linfa si sposterà in quel punto e rimarrà impressa l'impronta.
Questo gonfiore, se lieve, può essere certamente scambiato per le tipiche “gambe pesanti” spesso lamentate dalle donne dopo una giornata faticosa o in dati periodi del ciclo ormonale, ma anche se non è bene fare allarmismi, se si hanno arti profondamente segnati dalle calzature o ingrossati di diversi cm per un periodo prolungato, è bene consultare il proprio medico.
Il linfedema può presentare anche altri sintomi “accessori”, come può essere un cambiamento della cromia e della consistenza della pelle, oltre ad una sua ovvia tensione ed eventuali prurito e dolore per via dell'edema. A lungo andare il gonfiore può impedire un libero movimento dell'arto colpito.

Vorrei ora buttare uno sguardo sul lipedema: si tratta appunto di un accumulo patologico di cellule adipose negli arti (anche qui solitamente gli inferiori, ma non è sempre la regola), le quali a lungo andare generano una precisa conformazione del corpo e provocano anche edemi.
Questa malattia, a quanto ne so, è meno spesso diagnosticata e curata, proprio perché, a parte nei casi più gravi, si associano questi accumuli alla cosiddetta “costituzione corporea”, alle abitudini sbagliate, all'aumento di peso, alla predisposizione ad ingrassare.
I sintomi possono risultare simili al linfedema in alcuni casi, ma il rigonfiamento non coinvolge il dorso del piede, l'arto è generalmente meno teso e duro e l'edema è solitamente bilaterale e simmetrico.


Trattandosi comunque di accumuli di grasso, non è raro che il lipedema sia accompagnato da infezioni dei tessuti che portano a cellulite o a problemi dei sistemi venoso e linfatico che si trovano compressi e ostacolati.
Un'altra differenza sostanziale che potrebbe determinare la diagnosi di lipedema anziché di linfedema è il comportamento dell'edema stesso, se presente: non essendovi nel lipedema un vero e proprio malfunzionamento “autonomo” del sistema linfatico, l'accumulo di liquidi potrebbe formarsi con una dipendenza stagionale per via del caldo oppure dopo un lungo periodo seduti o in piedi, o ancora in periodi precisi del ciclo ormonale femminile. In ogni caso in presenza di linfedema basta la sola forza di gravità perché la linfa si accumuli, dal momento che il sistema linfatico non funziona allo stesso modo in estate, in inverno, in piedi o seduti.


Ma le due patologie possono presentarsi anche insieme, portando i sintomi di entrambe. Questo stadio, solitamente grave e già avanzato, prende il nome di “lipolinfedema”.

Per questa sera mi fermo qui, ci sarebbe ancora molto da dire, ma non vorrei “caricare” troppo ogni singolo post e credo che questa visione generale sia già abbastanza per schiarirsi un po' le idee. Nel prossimo intervento, prima di addentrarmi nell'ambito delle cure, vorrei dedicarmi in maggior profondità al lipedema e al linfedema, definendone i vari stadi con conseguenti sintomi specifici.
Alla prossima e buonanotte! :3

sabato 28 settembre 2013

Presentazione

Ciao a tutti e un caloroso benvenuto a chiunque entrasse in questo piccolo angolino. Credo che gli inizi siano sempre i più problematici per qualsiasi cosa, quindi non voglio fare una cosa troppo complessa e mi limiterò alle presentazioni.
Mi chiamo Nuwola, ho 23 anni e sono una ragazza amante della tranquillità, dei bei passatempi, della natura, dello studio e di tante altre cose. E tengo a sottolineare che io sono soprattutto questo, anche se ho aperto questo blog principalmente per condividere la mia storia riguardante le mie più grandi “avventure”: il linfedema e il lipedema.
Con la mia storia spero di informare e aiutare i malati come me a trovare informazioni, aiuto o una semplice chiacchierata di supporto, ma anche di dare più voce a noi malati, invisibili per la gran parte delle persone e per lo Stato.
Probabilmente in questo piccolo spazio parlerò anche di altri argomenti che mi stanno a cuore, magari con dei singoli post tematici, vedrò come si svilupperà la cosa. Ma per adesso vi do la buonanotte! :3